Se ami il mare e le barche sono la tua passione, almeno una volta nella vita ti sarà capitato di pensare a come sarebbe bello trasferirsi a vivere in barca.
Svegliarsi all’alba respirando a pieni polmoni un’aria più pulita di quella della città, trascorrere il tuo tempo lontano dal caos cittadino, rilassarsi osservando uno splendido tramonto sul mare, addormentarsi cullati dalle onde, non sentire altri rumori se non quelli della natura, la brezza marina, il profumo di salsedine.
Sogno irrealizzabile o possibile realtà?
Aldilà di alcune oggettive difficoltà che il vivere in barca tutto l’anno inevitabilmente comporta (e che vedremo più avanti), trasferirsi a bordo in pianta stabile è fattibile, e non serve cambiare drasticamente la propria vita per farlo. Ci si può trasferire a bordo anche senza rinunciare al proprio lavoro, alla palestra e agli hobby preferiti. A patto ovviamente di vivere in una città costiera o attraversata da corsi d’acqua con strutture adeguate all’ormeggio di imbarcazioni.
Residenza e ormeggio: due questioni cruciali
Ma andiamo con ordine e iniziamo con il dire che vivere in barca è legale. Esistono però alcuni obblighi a cui bisogna sottostare. Innanzitutto è necessario rendersi reperibili e fornire quindi all’anagrafe il proprio indirizzo di residenza. Chi vive in barca è equiparato a chi è senza fissa dimora, in quanto la barca è considerato un potenziale veicolo in movimento. Si può quindi richiedere l’iscrizione all’anagrafe come persona senza fissa dimora ed eleggere un domicilio virtuale anche presso la casa di amici o parenti o nel porto in cui è ormeggiata l’imbarcazione. L’importante insomma è rendersi reperibili.
Un altro obbligo riguarda il luogo dove ormeggiare la barca. Bisogna tenere presente le ordinanze delle Capitanerie di porto locali che regolamentano la presenza di barche in determinati specchi d’acqua. Insomma, non si può dare fondo all’ancora di fronte alla nostra spiaggia preferita, o almeno non senza aver consultato i regolamenti locali. In ogni caso la cosa più sicura e più comoda è ormeggiare la barca in un porto o in un marina che ci piace e in cui possiamo avere a disposizione acqua potabile, corrente elettrica e assistenza in caso di guasti o di meteo particolarmente avverso.
“Pro” e”contro” della vita a bordo
Appurato quindi che se il nostro sogno è trasferirci a vivere in barca nessuno può impedircelo, arriviamo alle note dolenti, perché non è tutto oro quello che luccica e la vita di bordo può facilmente trasformarsi da sogno romantico a incubo.
Per prima cosa la condivisione degli spazi. Avete scelto di trasferirvi da soli o con qualcuno? Questo qualcuno è pratico di barche o ha deciso di condividere il vostro progetto solo per amore, amicizia o incoscienza? Pensate di trasferirvi con famiglia e figli? O con il vostro cane? Una delle prime difficoltà che incontrerete nella vostra nuova vita a bordo è proprio la mancanza di spazio. Spazi ristretti e condivisione estrema impongono un grande affiatamento e uno stile di vita spartano a cui non tutti sono abituati. Probabilmente dovrete ridurre drasticamente il vostro guardaroba e tenere solo i pezzi realmente essenziali. Lo stesso vale per soprammobili, stoviglie, libri, e tutti gli oggetti di cui sono piene le nostre case.
Altra cosa, la barca si muove e non smette mai, si muove costantemente. Anche se ormeggiati in porto, anche se ridossati dal vento, la vostra barca oscillerà mossa dal leggero movimento dell’acqua. La cosa può essere piacevole e il più delle volte ci si abitua molto rapidamente, tanto che scesi sulla terraferma ci si sentirà quasi a disagio e impacciati nel camminare. Il famoso “mal di terra”. Ma se così non fosse bisogna tener conto che la cosa potrebbe diventare molto fastidiosa.
Infine da non sottovalutare il freddo nei mesi invernali. Lo strato di vetroresina con cui di solito sono costruiti gli scafi non è certo paragonabile ai muri di mattoni. L’acqua fredda in cui è immersa la barca tenderà a raffreddare anche le superfici interne di scafo e cabine e vi troverete alle prese con l’inevitabile condensa. In ogni caso esistono degli efficacissimi sistemi di riscaldamento, come condizionatori o stufe, che si possono installare a bordo per ovviare al problema freddo.
Insomma forse la realtà si discosta un pochino dal vostro sogno iniziale, però trasferirsi in barca ha anche moltissimi vantaggi. Non da ultimo il fattore economico. Un ormeggio annuale, per quanto oneroso, non sarà mai più alto di un affitto o di un mutuo. Così come il costo di acquisto di un’imbarcazione (sempre che non ne possediate già una) sarà decisamente inferiore a quello di un’abitazione. Inoltre potrete mollare gli ormeggi quando vorrete e partire senza dover fare le valigie perché avrete la possibilità di portare tutta casa con voi
Se siete disposti a fare qualche rinuncia e ad adattarvi ad uno stile di vita più spartano scoprirete che vivere in barca può regalare emozioni davvero uniche e inaspettate.