“Uniti per il Sarno, se non ora quando”. È questo il motto che accomuna le decine di associazioni ambientaliste unite in un unico progetto, “Sarno 2020”. L’obiettivo è la difesa del fiume campano, tristemente conosciuto come uno dei più inquinati d’Europa.
Il Sarno, da anni al centro dell’attenzione mediatica a causa dell’elevato tasso di inquinamento, è di nuovo sotto i riflettori. Se durante il lockdown il fiume era tornato limpido e trasparente, da quando sono ricominciate le attività industriali l’acqua ha ripreso il suo orribile grigiore e odore nauseabondo. Ciò non ha fatto altro che confermare l’ipotesi di un inquinamento causato da scarichi illegali, alimentando le proteste di associazioni e cittadini.
“Non possiamo più aspettare” affermano i vertici dell’iniziativa Sarno 2020, che pretendono un ambiente più pulito e manifestano il loro dissenso contro l’immobilismo istituzionale. Il 30 maggio le associazioni si sono riunite nelle principali piazze dei comuni attraversati dal fiume per far sentire la loro voce e scuotere l’opinione pubblica. Non si tratta di semplici proteste, ma di una collaborazione attiva, con un programma che vede al primo posto gli interventi per una reale bonifica del fiume.
“Abbiamo bisogno del sostegno di tutti i cittadini e di tutte le associazioni” affermano i promotori del comitato. “Siamo disposti a collaborare con chiunque ma non scenderemo a compromessi con nessuno. Insieme salveremo il Sarno e le future generazioni. Dobbiamo tutelare la nostra salute. Ora è già tardi, il fiume Sarno non può più aspettare”.